Prodotti

Proprietario: Maitre Tseng

Regione:  Taiwan, Cina
Fondata: 1994
Distribuito da Velier dal: 2009

Storia: La famiglia Tseng o Zeng è una delle più antiche famiglie cinesi,thes3 la diciassettesima nella gerarchia nobiliare. È nata circa 4000 anni fa sotto la dinastia Xia (2207 ac – 1766 ac). L’imperatore Yu dona ai suoi figli il paese Zeng, che diventa in seguito il nome della famiglia. Alla quindicesima generazione, gli Tseng (Zeng) emigrano nella Cina centrale.
L’antenato più celebre è incontestabilmente Zeng Shen, nato nel 505 ac, primo discepolo di Confucio, l’unico della famiglia, insieme a Madame Tseng,

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ad aver ricevuto il titolo di Maître (maestro). Nel 1748, sotto l’impero Ming, i Tseng (Zeng) furono tra le prime 100 famiglie a installarsi nell’isola di Taiwan. Madame Tseng (Zeng) conta tra i suoi antenati imperatori, poeti come Zeng An Zhi, che scrive il primo trattato sul riso, pittori e uomini politici, tra i quali un segretario dell’imperatore e un primo ministro.

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Mâitre Tseng, l’Everest del té

 

3000 anni di profonda conoscenza del té svelati al mondo occidentale

Mâitre Tseng è considerata nel mondo del té uno dei massimi esperti. La sua conoscenza si estende dalla coltivazione al prodotto finito. In Cina, dove il té è ancora un prodotto statale, seleziona e acquista le foglie ‘sur pied’, stabilendo i protocolli di produzione, mentre a Taiwan è proprietaria dei giardini più prestigiosi. Nel 1995 ha deciso di aprire in Francia la più grande ‘Cave à thés’ del mondo. Ogni anno passano dalla Maison più di 1000 té diversi, e sono presenti in stock i Pu Er millesimati dal 1890. È un vero e proprio conservatorio delle varietà meno conosciute o addirittura pressoché scomparse; un lavoro che permette di preservare un savoir-faire risalente a più di 3000 anni fa. La gamma di té creati dalla Maison des Trois Thés proviene da piantagioni monovarietali, che privilegiano la tipicità delle piante scelte, il territorio e un modo di produzione particolarmente curato. Questi parametri sono determinanti per la resa e la qualità del liquore, così come il clima,

la cui azione influirà sulle varie fasi, dalla raccolta alla produzione. Celebre per l’eccellenza del suo naso e del suo palato, la Maestra Tseng addestra i più grandi della profumeria, della sommellerie e della gastronomia su un prodotto le cui nozioni di climatologia del territorio, di millésime, di varietà, di età e del savoir faire impegnano tutti i sensi. Le grandi famiglie di té I té rossi sono completamente fermentati, nati in territori di origine cinese su cui gli inglesi hanno creato i giardini anglo indiani. Le varietà sono state poi ibridate fino ad avere quello che in occidente è conosciuto sotto il nome di Black Tea, té nero. Si tratta della famiglia di té più popolare. I té blu-verdi (Wulong) sono parzialmente fermentati, e prendono il nome dal colore blu verde delle loro foglie seccate. Dopo la raccolta, la foglia viene lavorata in modo da liberare i suoi aromi. Quando l’esperto ritiene che l’equilibrio degli aromi sia perfetto, la fermentazione viene bloccata. In Cina e a Taiwan esistono migliaia di tipi di té blu-verdi. È in questa famiglia, la prediletta dai sommelier, enologi, profumieri e dai professionisti del gusto e degli aromi, che si trovano i grandi té da competizione. I té neri (Pu Er) sono l’unica varietà di té che migliora nel tempo. Una volta lavorate, le foglie vengono messe in cantina per molti anni. Il liquore ne guadagna in morbidezza e rotondità, gli aromi si addolciscono e la teina scompare. Così come i vini da invecchiamento, ci sono anche i té da invecchiamento. I più vecchi té della cantina della Maestra Tseng sono stati raccolti nel 1890, e continuano a migliorare nel tempo. I té bianchi sono tra i più dolci e delicati. Si riconoscono dai boccioli coperti da un lieve manto bianco, oltre che dal colore cristallino della loro infusione. Vengono raccolti e seccati, e la foglia viene lavorata pochissimo. Alcuni dei boccioli possono impregnarsi del profumo di alcuni fiori freschi al semplice contatto. Si tratta di un fenomeno che è stato sfruttato per la produzione del nostro té bianco al gelsomino.